mercoledì 14 settembre 2011

Emergenza Corno d’Africa

Ciao,
avrete sicuramente letto della grave carestia che sta colpendo i paesi del Corno D’Africa. Bene, come Maestro Gufo volontario dell’Unicef non posso evitare di mandare un messaggio di emergenza nel mio blog.
Prima di tutto un po’ di cifre per farvi capire meglio la situazione critica di alcuni paesi.  Lo stato di carestia è stato ormai dichiarato in sei aree del sud della Somalia. Un milione e mezzo di piccoli somali hanno immediato bisogno di assistenza. Sono 12,4 milioni le persone che hanno immediato, urgente bisogno di aiuto umanitario: 3,9 milioni in Somalia (la metà della popolazione), quasi altrettanti nelle regioni nord-orientali del Kenya, 4,6 milioni nell’est dell’Etiopia e 165.000 a Gibuti, che avendo in totale 740.000 abitanti risulta il paese con la percentuale più alta di popolazione colpita.
Donne e bambini pagano le conseguenze più gravi. Questa è la carestia dei bambini: decine di migliaia di piccoli sono già morti, anche se le condizioni sul campo rendono impossibili stime precise. Eppure, un bambino in stato di malnutrizione acuta grave può essere salvato e riprendersi pienamente con 4-6 settimane di semplice terapia nutrizionale, somministrando alimenti terapeutici pronti all’uso.
Tutte le persone malnutrite, e i bambini in primo luogo, sono anche più esposte al rischio di malattie potenzialmente mortali, alcune delle quali, morbillo, diarrea acquosa e colera, hanno assunto carattere epidemico, con un’impennata dei casi e delle morti tra luglio e agosto, richiedendo quindi interventi sanitari di base, vaccinazioni, e maggiore disponibilità di acqua potabile e servizi igienici.
La maggioranza dei bambini a rischio di vita per la carestia nel Corno d’Africa vive in Somalia. 445.000 bambini, un terzo dei piccoli somali tra 0 e 5 anni, soffrono di malnutrizione acuta, 190.000 di malnutrizione acuta grave, 161.000 dei quali nel sud del paese.
Il 20 luglio le Nazioni Unite hanno dichiarato lo stato di carestia in 2 regioni della Somalia meridionale, Bakool meridionale e basso Shebele, a fine luglio lo stato di carestia è stato dichiarato anche nell’area dei campi sfollati a Mogadiscio, nello Shebele centrale, nel corridoio di Afgoye, e nei giorni scorsi anche nella regione di Bay. Nell’arco di 2 mesi, la carestia potrebbe colpire tutto il sud della Somalia.
Lo stato di carestia viene dichiarato quando i tassi di malnutrizione acuta complessiva (moderata + grave) tra i bambini superano il 30%, muoiono più di 2 persone al giorno ogni 10.000 abitanti o si registrano 4 decessi infantili al giorno ogni 10.000 bambini, le popolazioni colpite non sono in grado di accedere al cibo (almeno 2.100 calorie al giorno) e ad altri servizi di base. Nelle regioni somale colpite il tasso medio di malnutrizione infantile acuta grave è del 16,9%, con picchi anche del 55%, e la malnutrizione acuta complessiva (grave + moderata) è in media del 38,3%, secondo rilievi condotti il 4 agosto (fonte: FAO, Food Security and Nutrition Analysis Unit - FSNAU).
 
Aiutare queste persone si può. Numerose associazioni umanitarie si stanno dando da fare per migliorare le condizioni. A volte basta poco, qualche euro. Una piccola rinuncia vostra potrebbe salvare la vita ad un bambino. Io, ovviamente, vi consiglio le iniziative dell’Unicef, ma potete benissimo cercare in rete quello che fa per voi!
A presto.

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