martedì 4 ottobre 2011

Educazione plurisensoriale: metodo Bruno Munari

Ciao,
Un bambino creativo è un bambino felice!” questo è stato sicuramente il motto più usato da Bruno Munari. La creatività di cui parla è “una qualità speciale dell’intelligenza, è ricerca dell’essenziale” e “dato che la creatività si sviluppa sulla conoscenza ed il bambino disegna ciò che sa e vede ciò che conosce” bisogna aiutare i bambini ad aumentare la loro conoscenza plurisensoriale. Questo è l’insegnamento principale dell’eclettico artista e designer milanese.
Dai suoi laboratori (Giocare con l’arte, Fare insieme per capire, Giocare con la natura…) nasce un nuovo metodo che prende il suo stesso nome: il metodo Bruno Munari.
 
Tale metodo  si basa sul fare. Come insegnava già precedentemente la Montessori (“Aiutami a fare da me!”), l’obiettivo è quello di lasciare che i bambini possano esprimersi liberamente senza interferenze da parte degli adulti. La regola d’oro è “Non dire cosa fare ma come fare!”. In questi laboratori gli operatori parlano pochissimo; fanno delle cose suscitando la curiosità del bambino che subito ha voglia di provare: il bambino imita l’adulto. Il vero compito dell’operatore, oltre a dare tutte le informazioni di tipo tecnico sul come si fa a fare senza dare temi preimpostati , è quello di creare un ambiente ricco e stimolante, pieno di materiali e oggetti diversi.
 
Nel libro Tavola tattile Munari scrive “tutti gli umani, al momento della nascita, sono forniti di un apparato plurisensoriale… Con il passare degli anni, gran parte di questo apparato viene atrofizzato perché l’individuo, per lo sviluppo della conoscenza, dà la prevalenza alla logica e alla letteratura”. Il fine principale di questo metodo è quindi quello di aiutare i bambini ad esercitare tutti i sensi. Nel 1907 la Montessori aveva introdotto nel suo sistema educativo l’educazione dei sensi per allargare il campo della percezione e per fornire una base ricca allo sviluppo dell’intelligenza. Su questa scia nascono i laboratori impostati con il metodo Bruno Munari.
Per scoprire le caratteristiche dei materiali e per potenziare l’osservazione sulle cose che ci circondano si possono proporre ai bambini alcuni giochi didattici.
Ve ne riporto alcuni tratti dai numerosi laboratori:
  • Giocare con la fotocopiatrice: i bambini scelgono il materiale a disposizione (immagini ritagliate, ritagli di pelliccia, rami…) e dispongono la loro composizione sullafotocopiatrice e in seguito possono completare il disegno con i pennarelli e porre la domanda: “che cosa ti fa venire in mente?”
  • Lab-Lib ovvero Laboratorio Liberatorio: “Questa operazione va condotta senza pensare prima cosa fare, ma lasciandosi suggestionare LaboratorioBrunoMunaridalle varie qualità dei materiali, dalle forme, dai colori, dal peso e dal tatto, nel modo più libero possibile…lasciandosi andare come quando si ascolta la musica…” Adulti e bambini sono invitati a fare senza pensare. Il laboratorio è allestito come un grande mercato di merci e sulle bancarelle vengono poste vari metalli, rami, reti, polistirolo, corde, cartoncini, tessuto, pelliccia. Su alcune mensole vengono posizionati alcuni esempi di piccole costruzioni per scoprire come si fa. Viene anche usata la musica per suscitare emozioni di vario genere e cercare di far passare le sensazioni musicali attraverso le sensazioni visive e tattili dell’artefatto che si sta creando.
  • Girotondo tattile: vengono scelti alcuni materiali (es: pelliccia, pelle, carta stagnola, spugna, semi, riso, carta vetrata, polistirolo…) e vengono messi dentro a scatole sopra ad alcuni laboratorio_4tavoli, uno accanto all’altro. Viene chiesto ai bambini di chiudere gli occhi e di affondare le mani nelle scatole. Si chiede poi ai bambini di descrivere il materiale preferito, quello “antipatico” e le associazioni che nascono. Per esempio un bambino potrebbe dire che le piume, leggere e morbide, gli danno la sensazione di toccare niente, la nebbia o le nuvole.
  • Giocare con le foglie:foglie di forme e colori diversi in tutte le sfumature. Si può aiutare i bambini a esprimere le loro sensazioni e scoprire le qualità attraverso tutti i sensi: toccare il bordo delle foglie per sentire il contorno, annusare le foglie per sentire l’odore del bosco, con le foglie secche sbriciolarle, elencare tutti i colori che si individuano creando una tavolozza, stendere a terra le foglie camminarci sopra a piedi nudi e sentire il loro fruscio. Infine usare le foglie per creare elementi artistici!
  • Odori, ricordi, sensazioni:possiamo anche creare un laboratorio olfattivo utilizzando tutte le spezie, i profumi, i fiori e altri materiali che producono odori particolari. I bambini bendati annusano e esprimono le loro sensazioni, i ricordi. Inoltre ognuno potrebbe creare un album ricordo dei momenti più belli della sua vita con gli odori. Alcuni esempi: la lavanda ricorda i cassetti della nonna, le fragoline di bosco una gita fatta in montagna, ecc.
 
 
 

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