venerdì 4 novembre 2011

Holly e il suo iPad: una storia di tecnologia positiva

Oggi sono qui per raccontarti una breve ma emozionante storia. Holly è una bambina di 9 anni affetta da albinismo, vive a Melbourne in Australia e da qualche mese la sua vita è cambiata, in meglio.

Il suo difetto genetico è la causa dei suo gravi problemi visivi, oltre che di una carnagione molto chiara. Holly ha sempre avuto difficoltà di lettura che, nel tempo, ha cercato di colmare con l'aiuto di una lente d’ingrandimento, dei genitori e/o degli insegnanti, che a scuola ingrandivano i testi tramite la fotocopiatrice.

Grazie ad iPad, da qualche mese Holly ha guadagnato una nuovaholly-con-il-suo-ipad autonomia. Infatti, caricando i testi in formato digitale sulla sua “tavoletta”, la bambina è in grado di ingrandire, evidenziare il testo e di effettuare uno zoom su un punto particolare della sua lettura. Tutto con solo alcuni semplici “swipe” (movimenti delle dita sullo schermo). I genitori si sono dimostrati entusiasti di questo nuovo mondo di possibilità che si è aperto davanti a loro e alla loro figlia e in Holly aumenta l’interesse per la lettura, che oggi non è più un’attività così faticosa (visita Herald Sun)

Sono molti i modi in cui è possibile utilizzare la tecnologia, è uno di questi è sicuramente quello di migliorare la vita delle persone. Questo utilizzo prende il nome di tecnologia positiva e ha lo scopo di incrementare il benessere delle persone, non necessariamente passando per la cura di un disagio psicofisico, ma anche migliorando e facilitando le azioni quotidiane. Se una tecnologia permette di fare una cosa in modo semplice e migliore, le persone provano benessere.

L’iPad, che è uno tra i molti device tecnologici ed ipad3emblema della nuova categoria dei tablet, è stato utilizzato in diversi modi: dalle corsie di ospedale (progetto SiPad) alle scuole, in sostituzione ai libri scolastici tradizionale (Ikaros).

lunedì 24 ottobre 2011

Bioenergetica dolce e Babymassaggio

Ciao a tutti,
quante mamme o maestre, dopo una giornata faticosa, non vede l’ora di sdraiarsi, rilassarsi e, se è possibile, farsi fare un bel massaggio o delle coccole dal proprio compagno?
 
Il massaggio è ormai entrato a far parte del nostro concetto di massaggi-bambinibenessere. Ognuno di noi conosce o ha provato l’effetto piacevole di mani esperte sul nostro corpo. Pochi sanno però quanto possa essere piacevole il massaggio per un bambino; poche mamme hanno l’abitudine di massaggiare il corpo del neonato, o del figlio piccolo; poche maestre utilizzano il contatto corporeo per gestire l’emozione dei bambini.
 
reichL’importanza del contatto corporeo è stato per la prima volta evidenziato da Wilhelm Reich celebre psicoanalista allievo di Freud. Prima di lui il contatto tra paziente e psicoanalista era qualcosa da evitare. Egli invece coglie un’identità funzionale sul carattere di una persona e il suo atteggiamento corporeo o come la chiama lui “corazza” muscolare, definita in questo modo perché serve per difendere l’individuo contro le esperienze emotive dannose e dolorose.
 
Dalle sue teorie numerosi psicologi hanno preso spunto. Lowen per esempio ha coniato il termine bioenergetica facendo riferimento all’energia orgonica, già postulata da Reich. Una forma di energia vitale che scorre lungo il corpo e che si può bloccare se ci sono pressioni interne o esterne creando, appunto, la corazza dell’uomo. In Lowen troviamo anche l’eredità sull’interesse dei neonati e dello sviluppo che aveva Reich, infatti nel suo libro “Bioenergetica” egli dice che la personalità dell’uomo è costituita da strati di sviluppo che possono entrare in conflitto o venire repressi; due elementi di questa stratificazione sono:
  • Neonato: è caratterizzato dal desiderio di contatto. Quando questo desiderio viene soddisfatto il bambino si trova in uno stato di piacere; la deprivazione uno stato di sofferenza;
  •  Bambino: è caratterizzato dal bisogno di esplorare il mondo, attraverso questa esplorazione il bambino crea il mondo nella propria mente. Crea anche l’idea di se stesso a livello cosciente. Una privazione dell’esplorazione lo conduce ad una chiusura su se stesso.

 
Vorrei concentrarmi con voi su questi due stadi dello sviluppo per farvi capire come può essere utile usare il massaggio con i nostri bambini. Per fare questo devo però parlarvi di un’altra autrice: Eva Reich figlia di Wilhelm Reich.
evaL’autrice ha incentrato il suo interesse sui primi anni di vita per prevenire l’irrigidimento dei muscoli che fa ristagnare l’energia del corpo, provocando una dissociazione della coscienza con il corpo. La corazza, infatti, può formarsi già al momento del concepimento, nell’utero materno o durante l’allattamento come reazione al dolore o al trauma. Mentre durante l’infanzia il flusso dell’energia del bambino può essere interrotto quando gli viene imposto qualcosa che limita la sua scoperta del mondo e la sua curiosità.
A tutti questi irrigidimenti del corpo si può far fronte, non solo prestando più attenzione al comportamento e alle esigenze del bambino, ma anche attraverso il contatto corporeo e il massaggio.
 
Numerose ricerche evidenziano l’importanza del tatto nei neonati. Se si pensa all’ambiente uterino, infatti, possiamo capire come i sensi che più si sviluppano sono l’udito e il tatto. La voce della madre viene riconosciuta già nello stadio prenatale. Grazie al tatto il feto riesce a capire i cambiamenti di temperatura dovuti alla circolazione sanguigna ed è ha contatto con diversi liquidi e le varie pareti che lo circondano. Proprio perché questo senso è estremamente sviluppato, il passaggio tra ambiente uterino e mondo può essere traumatico. Il neonato ha bisogno ancora del calore del corpo della madre; questo bisogno rimane per parecchi mesi. Il contatto corporeo della madre lo rassicura; molte volte, infatti, i bambini piangono solo per il bisogno di essere presi in braccio.
Un insegnamento che Eva Reich dà alle madri è di massaggiarli ogni giorno, in modo particolare dopo il bagnetto o dopo il cambio del pannolino. Il massaggio va fatto in un ambiente caldo, con il bambino nudo, con mani belle calde e non fredde e su tutto il corpo. È un massaggio dolce: non bisogna andare in profondità, ma rimanere solo in superfice. I movimenti del babymassaggio sono:
  • Sfiorare: si esegue tenendo le dita leggermente allargate in modo da poter toccare tutta la superficie della pelle.
  •  Far vibrare: si appoggia la mano delicatamente sui muscoli e la si fa vibrare procedendo dall’alto verso il basso.
  • Eseguire movimenti circolari: la pressione delle mani, dita, sul corpo descrive una “O”.
  • Frizionare ed eseguire movimenti circolari: movimento combinato in cui si eseguono due movimenti contemporaneamente.

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Lo stesso tipo di massaggio è efficace anche in bambini più grandi: il consiglio è quello di sottoporre vostro figlio prima della nanna o nel momento delle coccole.
Infine alcune emozioni dei bambini (aggressività, paura, nervosismo, ansia) possono essere gestiti con semplici tocchi o semplici massaggi.
Per chi volesse approfondire l’argomento il mio consiglio è quello di leggere qualche libro sulla bioenergetica dolce o seguire il sito http://www.centrostudievareich.com/
 
A presto!!
Il vostro Gufo Anacleto.

martedì 4 ottobre 2011

Educazione plurisensoriale: metodo Bruno Munari

Ciao,
Un bambino creativo è un bambino felice!” questo è stato sicuramente il motto più usato da Bruno Munari. La creatività di cui parla è “una qualità speciale dell’intelligenza, è ricerca dell’essenziale” e “dato che la creatività si sviluppa sulla conoscenza ed il bambino disegna ciò che sa e vede ciò che conosce” bisogna aiutare i bambini ad aumentare la loro conoscenza plurisensoriale. Questo è l’insegnamento principale dell’eclettico artista e designer milanese.
Dai suoi laboratori (Giocare con l’arte, Fare insieme per capire, Giocare con la natura…) nasce un nuovo metodo che prende il suo stesso nome: il metodo Bruno Munari.
 
Tale metodo  si basa sul fare. Come insegnava già precedentemente la Montessori (“Aiutami a fare da me!”), l’obiettivo è quello di lasciare che i bambini possano esprimersi liberamente senza interferenze da parte degli adulti. La regola d’oro è “Non dire cosa fare ma come fare!”. In questi laboratori gli operatori parlano pochissimo; fanno delle cose suscitando la curiosità del bambino che subito ha voglia di provare: il bambino imita l’adulto. Il vero compito dell’operatore, oltre a dare tutte le informazioni di tipo tecnico sul come si fa a fare senza dare temi preimpostati , è quello di creare un ambiente ricco e stimolante, pieno di materiali e oggetti diversi.
 
Nel libro Tavola tattile Munari scrive “tutti gli umani, al momento della nascita, sono forniti di un apparato plurisensoriale… Con il passare degli anni, gran parte di questo apparato viene atrofizzato perché l’individuo, per lo sviluppo della conoscenza, dà la prevalenza alla logica e alla letteratura”. Il fine principale di questo metodo è quindi quello di aiutare i bambini ad esercitare tutti i sensi. Nel 1907 la Montessori aveva introdotto nel suo sistema educativo l’educazione dei sensi per allargare il campo della percezione e per fornire una base ricca allo sviluppo dell’intelligenza. Su questa scia nascono i laboratori impostati con il metodo Bruno Munari.
Per scoprire le caratteristiche dei materiali e per potenziare l’osservazione sulle cose che ci circondano si possono proporre ai bambini alcuni giochi didattici.
Ve ne riporto alcuni tratti dai numerosi laboratori:
  • Giocare con la fotocopiatrice: i bambini scelgono il materiale a disposizione (immagini ritagliate, ritagli di pelliccia, rami…) e dispongono la loro composizione sullafotocopiatrice e in seguito possono completare il disegno con i pennarelli e porre la domanda: “che cosa ti fa venire in mente?”
  • Lab-Lib ovvero Laboratorio Liberatorio: “Questa operazione va condotta senza pensare prima cosa fare, ma lasciandosi suggestionare LaboratorioBrunoMunaridalle varie qualità dei materiali, dalle forme, dai colori, dal peso e dal tatto, nel modo più libero possibile…lasciandosi andare come quando si ascolta la musica…” Adulti e bambini sono invitati a fare senza pensare. Il laboratorio è allestito come un grande mercato di merci e sulle bancarelle vengono poste vari metalli, rami, reti, polistirolo, corde, cartoncini, tessuto, pelliccia. Su alcune mensole vengono posizionati alcuni esempi di piccole costruzioni per scoprire come si fa. Viene anche usata la musica per suscitare emozioni di vario genere e cercare di far passare le sensazioni musicali attraverso le sensazioni visive e tattili dell’artefatto che si sta creando.
  • Girotondo tattile: vengono scelti alcuni materiali (es: pelliccia, pelle, carta stagnola, spugna, semi, riso, carta vetrata, polistirolo…) e vengono messi dentro a scatole sopra ad alcuni laboratorio_4tavoli, uno accanto all’altro. Viene chiesto ai bambini di chiudere gli occhi e di affondare le mani nelle scatole. Si chiede poi ai bambini di descrivere il materiale preferito, quello “antipatico” e le associazioni che nascono. Per esempio un bambino potrebbe dire che le piume, leggere e morbide, gli danno la sensazione di toccare niente, la nebbia o le nuvole.
  • Giocare con le foglie:foglie di forme e colori diversi in tutte le sfumature. Si può aiutare i bambini a esprimere le loro sensazioni e scoprire le qualità attraverso tutti i sensi: toccare il bordo delle foglie per sentire il contorno, annusare le foglie per sentire l’odore del bosco, con le foglie secche sbriciolarle, elencare tutti i colori che si individuano creando una tavolozza, stendere a terra le foglie camminarci sopra a piedi nudi e sentire il loro fruscio. Infine usare le foglie per creare elementi artistici!
  • Odori, ricordi, sensazioni:possiamo anche creare un laboratorio olfattivo utilizzando tutte le spezie, i profumi, i fiori e altri materiali che producono odori particolari. I bambini bendati annusano e esprimono le loro sensazioni, i ricordi. Inoltre ognuno potrebbe creare un album ricordo dei momenti più belli della sua vita con gli odori. Alcuni esempi: la lavanda ricorda i cassetti della nonna, le fragoline di bosco una gita fatta in montagna, ecc.
 
 
 

I videogiochi invadono Milano

 

4 - 5 - 6 NOVEMBRE 2011 annotatelo sui vostri diari! Cosa ci sarà di tanto entusiasmante in questi tre giorni vi chiederete? Beh per tre giorni Milano masticherà tecnologia e videogiochi: si terrà il primo evento ufficiale italiano del settore, la GAMES WEEK!.

Sarà un evento interessante per grandi e piccini da vivere a 360°:
  • con la possibilità di provare i videogiochi più attesi;
  • incontrando gli sviluppatori;
  • giocando nel salone insieme alle celebrities;
  • sfidando gli amici;
  • con la possibilità di acquistare i prodotti.
Ma perché un Gufo spennacchiato come me si dovrebbe interessare di videogiochi mi chiedete?
Dovete sapere che i videogiochi non sono da condannare ed escludere a priori dall'educazione dei bambini, infatti molti sono i processi psicologici connessi al loro utilizzo e che possiamo "allenare" divertendoci.
Un piccolo esempio è il fatto che ognuno di noi quando si trova alle prese con un nuovo gioco deve cercare di capire come muoversi e ideare una strategia per poter superare l'ostacolo e in caso di fallimento del tentativo di risoluzione, si dovrà compiere un'ulteriore valutazione degli elementi disponibili per una risoluzione ottimale della difficoltà.
Greenfield (1987) ha argomentato a proposito che i videogiochi, in cui il giocatore deve affrontare e risolvere livelli di difficoltà crescente e scoprire regole di soluzione di ciascun livello, attivano abilità di ragionamento induttivo e soluzioni di problemi simili a quelle richieste per risolvere compiti di ragionamento di tipo tecnico-scientifico.
Diverse ricerche hanno comprovato che i videogiochi sviluppano le competenze spaziali, le competenze di attenzione, visiva in particolare, le capacità induttive, il coordinamento dei punti di vista e degli elementi in memoria.
Si sottolinea inoltre come per utilizzare i videogiochi siano necessarie una serie di capacità: coordinazione sensomotoria occhio-mano, indipendentemente dai processi mentali. Secondo la Greenfield questa abilità non si limita al videogioco ma può essere utile in diversi ambiti della vita quotidiana ma che a differenza del primo contesto, quest'ultimo risulta più complesso da applicarsi. Il problema che si presenta è dunque la possibilità di trasferire le capacità acquisite nel videogioco ad altri ambiti.
 
Cosa è possibile fare? Fondamentale è il ruolo del genitore e dell'insegnante nel rendere i videogiochi oggetto di discussione e di studio per rendere possibile e favorire il processo di trasferimento e generalizzazione delle conoscenze acquisite anche in compiti dove non sia presente il computer o la console.
Un ultimo punto che vorrei approfondire con voi riguarda le abilità acquisibili tramite il videogioco: Varisco e Mason (1990) definiscono come orientamento spaziale  (punti di riferimento, prontezza dei riflessi e coordinazione), organizzazione delle strategie siano incrementate e possano essere migliorate con un uso consapevole del videogioco.
Molti sono senz'altro i generi di videogioco disponibili in commercio ma sembra che un po' tutti i generi disponibili richiedano le abilità descritte precedentemente: problem solving, decision making, valutazione, anticipazione ecc.
Quindi piccoli amici e genitori non vi resta che ritagliarvi un pomeriggio da passare tutti insieme per giocare imparando, sfruttando anche   l'opportunità offerta da questa manifestazione per avvicinarvi a questo mondo spesso condannato.
 
Puoi acquistare i biglietti su TicketOne con sconto del 30%, agevolazioni per le famiglie e la possibilità di stampare i biglietti direttamente a casa senza dover fare la fila!!
 
Come ultimi consigli il vostro Gufo vi ricorda che per riconoscere il gioco adatto al vostro bambino è buona norma consultare la metodologia di classificazione dei videogiochi PEGI, che informa circa distinte fasce d'età e contenuto del videogioco. Inoltre, vi lascio alla lettura del libro Figli e Videogiochi. Istruzioni per l'uso ad opera di Cantoia, Romeo e Besana ed edito da La Scuola.
 
A presto!!
Il vostro Gufo Istruito Anacleto
 
[Fonte: Fabio R.A, "Intelligenza Potenziale - strumenti di misura e di riabilitazione" FrancoAngeli, 2011]

lunedì 26 settembre 2011

Bimbinfiera: salone per le famiglie

Ciao a tutti,
vi scrivo per informarvi di un evento che, magari a qualche lettore residente nella zona di Milano, può interessare.
Si tratta di “Bimbinfiera” il più importante salone per le mamme, le donne in attesa e le famiglie con bambini piccoli.  Non è un evento nuovo e sconosciuto, ma quest’anno è il decimo anniversario e ci si aspetta qualcosa di indimenticabile. Non solo gli stand sono più numerosi, ma anche il programma è molto intenso. Che sbadato! Mi sono dimenticato di dirvi dov’è e quando!!! Sabato 1 e 2 Ottobre  al Parco Esposizione di Novegro (MI).
Ovviamente  la mia non vuole essere una campagna pubblicitaria per qualche marca di pannolini, biberon o passeggini, ma vorrebbe invece soffermarsi sui laboratori e sulle attività che verranno proposte in queste due giornate.
In modo particolare vengono allestiti dei laboratori per “Mamme creative”: un modo per voi mamme di mettere alla prova la vostra creatività o di imparare alcune attività altamente creative come il decoupage o lo scrapbooking.
Infine vi segnalo le attività a mio avviso da non perdere:
  • Tra gli ospiti speciali ci sono il coro musicale di “La prova del cuoco” e i bambini del coro “Arcobaleno a pois”, che si esibiranno domenica 2 ottobre con il CANTAGIOCO, il karaoke animato di Sony Music, che coinvolgerà grandi piccini con musica, gioco e movimento.
  • Bolle di sapone e giochi di magia saranno al centro delle attività proposte dalla compagni SPETTACOLO DELLE MERAVIGLIE con i suoi protagonisti: il Mago Fagiolino, il Clown Elly, i pappagallini Perla e Priscilla e, direttamente dal parco divertimenti di Gardaland, Prezzemolo!
  • Nel Laboratorio QUERCETTI, l’azienda italiana da 60 anni attiva nel gioco educativo, i bambini saranno portati sulle strade della fantasia con giochi noti in tutto il mondo: incastri multicolore, chiodini, pezzi scomponibili, formine e figurine magnetiche.
  • Ci saranno anche i pony del CENTRO IPPICO IPPOCAMPO a disposizione per il “battesimo della sella”. Sarà possibile accarezzare gli animali e, per i più grandicelli, seguire dei percorsi didattici per diventare abili stallieri.
  • Allo stando HAPPYBIMBO le mamme e i papà potranno cimentarsi cole partole crociate “CRUCI MAM”, un maxi cruciverba di 8 metri per mettersi alla prova con le parole della puericultura e vincere settimane di vacanza, weekend relax per tutta la famiglia e tanti altri premi.
  • E per i genitori più atletici: gara di agilità con il passeggino! A BIMBIINFIERA torna la tanto attesa “Strollerrace”, la gara di agilità lungo un percorso di 100 metri irto di ostacoli artificiali e naturali.
Il costo di entrata della fiera è gratis per i bambini al di sotto dei dieci anni, mentre il biglietto intero costa 9 euro. Ma si possono trovare sconti su: “Io e il mio bambino”, “Donna & Mamma”, “Insieme” e “Dolce Attesa” e sul sito www.quimamme.it.

mercoledì 14 settembre 2011

Emergenza Corno d’Africa

Ciao,
avrete sicuramente letto della grave carestia che sta colpendo i paesi del Corno D’Africa. Bene, come Maestro Gufo volontario dell’Unicef non posso evitare di mandare un messaggio di emergenza nel mio blog.
Prima di tutto un po’ di cifre per farvi capire meglio la situazione critica di alcuni paesi.  Lo stato di carestia è stato ormai dichiarato in sei aree del sud della Somalia. Un milione e mezzo di piccoli somali hanno immediato bisogno di assistenza. Sono 12,4 milioni le persone che hanno immediato, urgente bisogno di aiuto umanitario: 3,9 milioni in Somalia (la metà della popolazione), quasi altrettanti nelle regioni nord-orientali del Kenya, 4,6 milioni nell’est dell’Etiopia e 165.000 a Gibuti, che avendo in totale 740.000 abitanti risulta il paese con la percentuale più alta di popolazione colpita.
Donne e bambini pagano le conseguenze più gravi. Questa è la carestia dei bambini: decine di migliaia di piccoli sono già morti, anche se le condizioni sul campo rendono impossibili stime precise. Eppure, un bambino in stato di malnutrizione acuta grave può essere salvato e riprendersi pienamente con 4-6 settimane di semplice terapia nutrizionale, somministrando alimenti terapeutici pronti all’uso.
Tutte le persone malnutrite, e i bambini in primo luogo, sono anche più esposte al rischio di malattie potenzialmente mortali, alcune delle quali, morbillo, diarrea acquosa e colera, hanno assunto carattere epidemico, con un’impennata dei casi e delle morti tra luglio e agosto, richiedendo quindi interventi sanitari di base, vaccinazioni, e maggiore disponibilità di acqua potabile e servizi igienici.
La maggioranza dei bambini a rischio di vita per la carestia nel Corno d’Africa vive in Somalia. 445.000 bambini, un terzo dei piccoli somali tra 0 e 5 anni, soffrono di malnutrizione acuta, 190.000 di malnutrizione acuta grave, 161.000 dei quali nel sud del paese.
Il 20 luglio le Nazioni Unite hanno dichiarato lo stato di carestia in 2 regioni della Somalia meridionale, Bakool meridionale e basso Shebele, a fine luglio lo stato di carestia è stato dichiarato anche nell’area dei campi sfollati a Mogadiscio, nello Shebele centrale, nel corridoio di Afgoye, e nei giorni scorsi anche nella regione di Bay. Nell’arco di 2 mesi, la carestia potrebbe colpire tutto il sud della Somalia.
Lo stato di carestia viene dichiarato quando i tassi di malnutrizione acuta complessiva (moderata + grave) tra i bambini superano il 30%, muoiono più di 2 persone al giorno ogni 10.000 abitanti o si registrano 4 decessi infantili al giorno ogni 10.000 bambini, le popolazioni colpite non sono in grado di accedere al cibo (almeno 2.100 calorie al giorno) e ad altri servizi di base. Nelle regioni somale colpite il tasso medio di malnutrizione infantile acuta grave è del 16,9%, con picchi anche del 55%, e la malnutrizione acuta complessiva (grave + moderata) è in media del 38,3%, secondo rilievi condotti il 4 agosto (fonte: FAO, Food Security and Nutrition Analysis Unit - FSNAU).
 
Aiutare queste persone si può. Numerose associazioni umanitarie si stanno dando da fare per migliorare le condizioni. A volte basta poco, qualche euro. Una piccola rinuncia vostra potrebbe salvare la vita ad un bambino. Io, ovviamente, vi consiglio le iniziative dell’Unicef, ma potete benissimo cercare in rete quello che fa per voi!
A presto.

venerdì 9 settembre 2011

Un nuovo nido: Facebook!

Ciao a tutti!!!
Per facilitare lo scambio di idee e i vostri preziosi commenti, ho deciso di usare un altro strumento "sociale" molto conosciuto da tutti. Facebook!! Mi potete trovare come Anacleto Maestro Gufo o cliccando qui o sull’immagine sotto.
Spero che in questo modo mi facciate sentire la vostra voce!
Mi raccomando non tenetevi questa informazione tutta per voi, ma CONDIVIDETE! Avete una amica neo-mamma? Le vostre colleghe maestre possono essere interessate al nostro blog? Suggerite il nostro account!!!

A presto.

mercoledì 24 agosto 2011

Bimbi e sabbia. Castelli, fantasia, creatività e autopercezione

Ciaooooooooo, sono tornato dalle vacanze!!! Sono state molte lunghe, ma ci volevano! E voi? Siete a casa o siete al mare? Una domanda lecita visto che l’argomento di questo post è la sabbia. Quanti di voi genitori quest’estate hanno giocato con il proprio bambino in spiaggia, con secchiello e paletta? Se non lo avete ancora fatto spero che, dopo aver letto questo articolo, rimedierete alla vostra mancanza.

La sabbia, infatti, non solo stimola la fantasia del bambino, ma stimola anche i sensi e la percezione di sé. Inoltre può essere molto utile come strumento per osservare i messaggi che il vostro bimbo vuole darvi. Ma andiamo con ordine!

Per quanto riguarda la fantasia gli spunti sono numerosi: dal semplice castello di sabbia, alle varie forme che si possono creare. Il primo consiglio che posso darvi però è quello di non sovrastare la fantasia del bambino con la vostra. Il ruolo dei genitori, soprattutto per i più piccoli, deve infatti essere quello di supervisore diventando così parte attiva solo su richiesta del bambino. In altre parole non fatevi prendere la mano nel costruire cose estremamente complesse: rischierete di far annoiare il bambino. Ricordatevi sempre che il vero protagonista deve essere lui!!!!

La fantasia può essere stimolata con storie o con oggetti che trasformati diventano altri oggetti ( una conchiglia si può trasformare in un letto per fantastici omini immaginari…), ma non preoccupatevi se non avete immaginazione, ci penseranno i vostri bimbi a dirvi come usarli. Sono loro i veri maestri, i veri creativi. (Se vi interessa la creatività leggete anche questo post)

La sabbia stimola anche i sensi e in modo particolare il tatto. Nei neonati, in particolare, questo è il senso più sviluppato e più importante in quanto, insieme all’udito, è funzionante già nella settima settimana di gestazione. Per i bambini, quindi, l’esplorazione tattile è molto importante. La sabbia, come la plastilina e altri oggetti malleabili e deformabili, permette di scoprire diverse nozioni: per esempio, il bambino può incominciare a capire che la materia non è fatta di grossi blocchi ma di parti piccolissime (come i granelli della sabbia), imparano la differenza tra umido/asciutto, pieno/vuoto, duro/morbido

Infine, ma non per questo meno importante, la sabbia potenzia la consapevolezza di sé. Come aveva già affermato Piaget il gioco è fondamentale per la costruzione di sé e del mondo. È nel gioco che il bambino rappresenta le proprie emozioni e le percezioni di sé e di quello che succede intorno a lui. Per questo motivo la sabbia è stata usata come strumento da Dora Kalf, allieva di Jung, che ha introdotto la Sandplay Therapy, una tecnica che pone un vassoio di sabbia come uno "spazio libero e protetto" all'interno del quale il bimbo rappresenta, in questo scenario privilegiato, situazioni che lo hanno colpito particolarmente fornendo così un linguaggio simbolico anche a chi non ha parole per esprimere il proprio “malessere”, consentendo pertanto al bambino di rappresentare il mondo interno così come si è costellato. Questa tecnica  è spesso usata con bambini maltrattati o che hanno avuto abusi sessuali. Ovviamente è un metodo proiettivo che ha bisogno di un’interpretazione attenta e precisa da parte di esperti.

Noi possiamo però osservare i bambini in normali situazioni di gioco, per esempio in riva al mare, e come essi si dedicano con particolare divertimento a manipolare la sabbia. Il gioco acquista infatti una valenza simbolica ed organizzativa: il bambino costruisce un suo mondo del quale è creatore e protagonista.

giovedì 16 giugno 2011

Educazione tempestiva: Happy Child

Ciao Bambini!!

Dopo una lunga assenza, il vostro Anacleto è tornato a raccontarvi le sue avventure! Quante cose che ho da raccontarvi, ma andiamo con ordine ...

La scuola ormai è finita, siete pronti piccoli lettori a rilassarvi e recuperare le energie in questa estate ormai alle porte? Anche io da Gufo Istruito ho terminato le lezioni nella mia scuola e per me iniziano gli esami! Metre voi siete già pronti a partire io sono ancora sui libri, ma per essere un bravo Gufo Istruito questo ed altro!

LOGO_HappyChild.jpgIl motivo per cui vi scrivo oggi è per raccontarvi una esperienza straordinaria che ho fatto all'interno del mio percorso di studi: ho partecipato ad un percorso di orientamento e avviamento al lavoro organizzato da Happy Child. Happy Child è un network di asili nidi familiari, tradizionali e aziendali, è un'impresa nata nel 2002 ed oggi conta oltre 50 strutture per la prima infanzia su tutto il territorio nazionale. Si caratterizza per l'innovativo metodo pedagogico e per il valido sistema di impresa. Il metodo pedagogico utilizzato negli asili Happy Child si distingue dagli asili tradizionali per l'adozione dell'educazione tempestiva. Con questo termine si delinea una metodoligia di educazione volta a sviluppare le potenzialità che i bambini posiiedono da piccoli e che va diminuendo col crescere dell'età. Le modalità con cui avviene questa educazione rigurdano il sottoporre i bambini agli stimoli necessri attraverso l'utilizzo di tecniche adatte. L'educazione tempestiva si rivolge in particolare a queste attività:

  • lingua inglese,
  • stimolazione plurisensoriale,
  • neuromotricità,
  • gioco simbolico,
  • espressione grafico-pittorica e plastica,
  • drammatizzazione,
  • gioco libero e guidato.

Tutte queste attività sono svolte all'interno di ambienti a misura di bambino; l'appoggio familiare e la collaborazione con le educatrici risulta tra i punti di forza per un buono sviluppo ed educazione del bambino.

happy-child.jpg

La mia esperienza di Gufo-educatore si è articolata in tre giornate: la prima teorica di introduzione su educazione tempestiva, la giornata tipo al nido, le routine, l'ambiente e l'accoglienza del bambino, il rapporto con il genitore e le caratteristiche dello sviluppo del bambino di età compresa tra 0 e 3 anni; la seconda di esperienza pratica all'intreno di un nido Happy Child per mettersi in gioco in prima persona, ed infine la terza giornata di chiusura e discussione del percorso formativo oltre che una panoramica sul mondo aziendale e l'ambiente lavorativo Happy Child.

Ho trovato questa proposta di percorso di orientamento e avviamento molto stimolante, in un ambiente fresco e davvero coinvolgente.

Suggerisco a chi abbia come me, voglia di mettersi in gioco come eucatore di informarsi su questa realtà lavorativa, a voi mamme che siete sempre vicine ai bisogni dei vostri bimbi per una educazione stimolante, e a tutti coloro che si occupano di educazione di tenersi informati su Happy Child e le sue iniziative.

Happy Child è sul web all'indirizzo http://www.happychild.it/index.php, su Facebook e sul loro Blog.

Ciao lettori, alla prossima!

Il Vostro Gufo Anacleto

lunedì 23 maggio 2011

Stress da maestre!

Ciao,

in questi giorni mi è capitato di parlare dello stress e del burnout. Sapete che cosa sono questi due concetti?

Il primo si potrebbe definire come un ingrediente fisso della nostra vita, causata da una molteplicità di fattori come la risposta fisica, mentale ed emotiva che ciascun individuo oppone all’incontro con stimoli ambientali o relazionali. Mentre questo concetto può essere anche positivo, in quanto rappresenta uno stimolo per l’azione, il burnout è decisamente negativo. Si manifesta spesso con particolari stati d’animo (ansia, irritabilità, panico, esaurimento fisico…), somatizzazione (quali emicrania, sudorazione…) e reazioni comportamentali (ridotta creatività, chiusura difensiva al dialogo).

Negli ultimi anni ci sono stati, purtroppo, fatti di cronaca preoccupanti in asili riguardo a insegnanti e bambini. Questo post non vuole salvare il comportamento di quelle maestre giustamente accusate di maltrattamento, ma vuole soffermarsi su una problematica spesso non calcolata o tenuta poco in considerazione dagli istituti scolastici stessi.

Una delle categorie principali soggetti al burnout è proprio quella degli insegnanti. I motivi sono principalmente due:

  • Variabili contestuali.
  • Tratti psicologici personali.

Per variabili contestuali si intende la valutazione del contesto di lavoro, in questa categoria rientrano il rapporto con i colleghi e con i superiori, l’organizzazione dell’istituto, lo stipendio, il carico lavorativo e le ore lavorative. Oltre a questi indicatori di base, di fondamentale importanza è il contenuto del supporto socio-emotivo: più gli insegnanti sono coinvolti in interazioni di supporto in cui possono discutere degli aspetti positivi legati al lavoro, meno corrono il rischio di burnout; più è elevata l’affettività positiva e più gli insegnanti sono energici ed attivi e meno esposti allo stress. Alcune ricerche suggeriscono che la disponibilità di un supporto sociale costituisce un’importante fonte di contenimento dello stress degli insegnanti. Il benessere soggettivo, infatti, è una valutazione cognitiva ed affettiva, di autostima e senso di autoefficacia, in modo particolare si è visto che un evento particolarmente stressante per la carriera degli insegnanti è l’esperienza d’insuccesso scolastico degli alunni prolungata nel tempo.

Per quanto riguarda il secondo aspetto, ossia i tratti psicologici personali, si possono distinguere diversi tratti in base al modello delle organizzazioni di significato personale, cioè ogni individuo sviluppa nel tempo una modalità di costruire il proprio punto di vista dall’interno in modo unico e personale, pur condividendo la stessa realtà con altre persone:

  • Stile volitivo-attento: questo genere di persone ha la necessità di sentire che ha il pieno controllo della situazione ed è proprio in questi momenti che avverte un senso di autoefficacia, sicurezza e benessere. Lo stato di benessere è associato con il concetto di sentirsi tranquilli. Questi individui sono anche degli ottimi organizzatori in generale anche perché le situazioni aperte sono percepite come elemento di disturbo.
  • Stile metodico-analizzatore: sono persone che si affidano al potere del pensiero di staccarsi dall’immediatezza dell’esperienza per coglierne gli aspetti invarianti: per loro la ragione è il canale principale di conoscenza del mondo. Il benessere è spesso legato alla sensazione di avere ricostruito cause, condizioni e passaggi di un processo o di un fenomeno, se ciò manca emerge la sensazione di malessere. Si sta bene se si può ordinare il caos.
  • Stile fantasioso-duttile: la flessibilità e l’assoluta mancanza di rigidità sono le componenti principali di questi individui. Inoltre hanno una spiccata capacità di abbandonarsi alle fantasie e costruire storie nella mente, hanno, quindi, una creatività molto alta. Stanno bene nelle situazioni nuove, davanti agli eventi inaspettati, in tutte le occasioni che innalzano il livello di stimolazione. L’essere in relazione è la principale fonte di benessere.
  • Stile responsabile-riflessivo: è un genere di persona che si focalizza primariamente sui propri stati interni che sono facilmente accessibili e oggetto di riflessione. Queste capacità introspettive generano anche una buona capacità di riconoscimento e d’empatia per le emozioni altrui. Il benessere è inteso in questo modo: si sta bene quando ci si prende cura di qualcuno. Queste persone riescono a prendere molti impegni e a portarli avanti tutti con costanza e serietà spesso senza chiedere aiuto.

Con questa suddivisione non voglio dirti che esiste uno stile personale adatto per fare l’insegnante. Assolutamente no! Però penso che all’interno di un istituto, un bravo preside, un bravo coordinatore e una buona amministrazione dovrebbe tenere conto della personalità di ogni singolo membro e capire se il ruolo dato è adatto per quell’individuo. Questa accortezza potrebbe evitare di arrivare a casi di burnout.

Per concludere vorrei sottolineare l’importanza di una formazione di auto-valutazione e auto-regolazione della propria conoscenza, delle personali concezioni e del movimento emotivo interno. Una formazione non soltanto teorica ma anche pratica e supervisionata per la tutela non solo dei bambini e dei ragazzi, ma dell’insegnante stesso.

Ti ha interessato questo argomento? Vorresti saperne di più o semplicemente vorresti fare qualche precisazione. Ricordati che puoi commentare i miei post!!!

lunedì 9 maggio 2011

I videogiochi sono una forma d’arte

videogiochi-2009-prossime-uscite-novita-pc-ps3-xbox360-nintendoL’intrattenimento videoludico è, oramai, parte della nostra vita quotidiana. Ma soprattutto di quella del tuo bambino. Come sai, sono un forte sostenitore dell’apprendimento multimediale, cioè di quelle modalità di acquisire conoscenza che sfruttano le possibilità della moderna tecnologia mediatica: essa nasce per migliorare la nostra vita prima di tutto! (e qui non voglio mettermi a discutere di “etica tecnologica”)

Tra queste molteplici potenzialità dell’evoluzione tecnologica, tra gli innumerevoli nuovi media, troviamo i videogiochi e tutto il mondo che li circonda. Essi hanno una forte attrattiva verso i ragazzi e spessoSeriousGames-MSU vengono preferiti ad altre attività considerate “migliori”. Ora, il Vostro Gufo non intende difendere a spada tratta l’universo videoludico, che ha i suoi pro e i suoi contro, ma esso può essere sfruttato positivamente (vedi qui per un esempio!). Ci sono opere, che rientrano all’interno dei cosiddetti Serious Games, che hanno il preciso intento di formare le persone e sensibilizzarle verso una determinata tematica (visita KoalaGames).

La mia opinione è che, proprio secondo questo pensiero, gli Stati Uniti abbiano dichiarato i videogiochi una forma d’arte, inserendoli nel programma NEA (National Endowment for the Arts) all’interno della categoria The Arts in Media (precedentemente, The Arts in NEA_Logo_1_Radio and Television):

I progetti possono includere programmi radio e video di alto profilo di uno o diversi episodi (documentari e produzioni drammatiche); media creati per il cinema; performance programs; produzioni artistiche da usare nelle serie esistenti; i webisodes di più parti; i giochi interattivi.

Tutto ciò si concretizza nella possibilità da parte degli sviluppatori di richiedere fino a 200.000$ di finanziamento per opere che verranno distribuite gratuitamente e che si dimostreranno in grado di migliorare il benessere delle persone. (fonte Eurogamer.net)

Il mio consiglio, in conclusione, è di non vedere con negatività i videogiochi ma di essere aperti ad essi, sapendo cogliere il bene e le fantasiose possibilità che possono offrirci!

Mr Men & Little Miss

Oggi ricorre il 76° anniversario della nascita di Roger Hargreaves e a doodle1ricordarcelo, come sempre, c’è Google. Con alcuni doodles la società di Mountain View celebra l’occasione, non ti resta che andare sulla homepage (www.google.it) e cliccare alcune volte il tasto F5 per sfogliare le diverse illustrazioni create per la ricorrenza.

Hargreaves è stato un illustratore e scrittore britannico, creatore di molti personaggi amati dal giovane pubblico tra cui Mr. Men e Little Miss (http://www.mrmen.com/) e molti altri. E’ venuto a mancare all’età di 53 anni, l’11 settembre 1988.

Su Amazon e molti altri siti di vendita online, puoi trovare moltissimi suoi libri, magari c’è quello che fa al caso tuo!

Milano Food Week

milanofoodweek2011_42x12cmDal 7 al 15 maggio a Milano non si parlerà d’altro che di alimentazione e cucina! E’ la settimana dedicata alla cultura alimentare, la Milano Food Week, ricca di eventi e possibilità che non devi certo farti sfuggire.Logo Cook&Books

Come di consueto, mi sono lanciato alla ricerca di eventi dedicati ai bambini e nel mese di Maggio ci sono ben 3 eventi organizzati da Donna Moderna all’interno della Cook&Books Academy di Mondadori.

3 Sabati all’insegna del gusto e del divertimento in cucina per te e<ame_info><br /><codice_db>AA297636</codice_db><br /><nome_db>cucina</nome_db><br /><larghezza_hres_mm>210</larghezza_hres_mm><br /><altezza_hres_mm>315</altezza_hres_mm><br /><risoluzione_hres_dpi>254</risoluzione_hres_dpi><br /><pixel_x_hres>2100</pixel_x_hres><br /><pixel_y_hres>3150</pixel_y_hres><br /><metodo_colore_hres>RGB</metodo_colore_hres><br /></ame_info> il tuo bambino. Il 14 maggio, al Mondadori MultiCenter in Piazza Duomo, dalle 15 alle 18 ci sarà il corso “Pizze pazze” (costo 30€). Sabato 21, stessa ora e luogo, porta i tuoi piccoli a “Giochiamo a farci da mangiare” (costo 30€):

passiamo i grembiuli ai più piccoli e affidiamo loro mestoli e ciotole, per mettersi alla prova con piccole ricette originali e creative. Tra sperimentazione, divertimento ed educazione al gusto

Le giornate si allungano e il tempo soleggiato si accompagnano bene con una gita in campagna e un gustoso picnic! Cosa aspetti allora a iscrivere i tuoi ragazzi a “Il cestino nel picnic” (costo 30€), che si terrà sabato 28 sempre al Mondadori Multicenter dalle 15 alle 18.

yogi-picnic-cartoon

domenica 8 maggio 2011

Tanti Auguri Mamme!

festa-della-mamma Buona festa della mamma a tutte le lettrici del blog! Tantissimi auguri dal Vostro Gufo Anacleto!! Sorriso

Torta di compleannoTorta di compleannoTorta di compleannoTorta di compleannoTorta di compleannoTorta di compleannoTorta di compleannoTorta di compleanno

 

 

google-doodle-festa-della-mamma

sabato 7 maggio 2011

L'Unicef e la Convenzione sui Diritti dell'Infanzia

Ciao!!
Sicuramente avrai già sentito parlare dell’UNICEF vero?
Io, in questi giorni, ho deciso di scoprire da vicino che cosa fa e su cosa si fonda questa organizzazione. Ho fatto un piccolo volo da loro e ho dato la mia disponibilità come volontario! Ogni tanto è giusto mettere le nostre capacità a disposizione delle altre persone in modo gratuito. Non fa solo bene agli altri, ma anche a te stesso.
Ma non farò un post parlando dei numerosi progetti dell’Unicef, anche perché hanno un sito apposta per questo genere di cose. Io oggi voglio parlarvi dei diritti del bambino.
Ti vedo un po’ perplesso: ti stai forse chiedendo a cosa serve parlarne in Italia o nei paesi sviluppati come i nostri, dove i bambini vengono tutelati in tutti i modi possibili?
La risposta a questa domanda è duplice:

  • Per te genitore, maestra, educatrice od educatore è importante sapere che esiste una Convenzione sui diritti dei bambini approvata dall'ONU nel 1989. Sarebbe opportuno, a mio avviso, che ogni persona, che ha che fare con i bambini, legga i suoi articoli almeno una volta. La tutela del tuo bambino non è solo compito dello Stato, ma di chiunque si prenda cura di lui.
  • È necessario inoltre che i bambini stessi imparino i loro diritti. Questo insegnamento li inserisce all'interno di un’educazione civica, li responsabilizza e gli fa capire cosa è giusto o non è giusto nei loro confronti.
Unicef ha cercato di superare un limite della convenzione sui diritti dell’infanzia infatti ha “tradotto” il testo degli articoli ai bambini. Noi tutti sappiamo che le leggi, gli articoli non sono facili da capire. Hanno un linguaggio particolare, denso di significato ed allora il modo migliore per far capire ai bambini questi articoli è farli spiegare dai bambini stessi. È così che nasce “I diritti dei bambini in parole semplici”.

In questo modo si spiega ai bambini che:

  • Chi ha meno di 18 anni ha diritto alla Convenzione. (Art. 1)
  • Non ha importanza il colore, la razza, la religione o il sesso ma solo il fatto di essere un bambino. (Art. 2)
  • Gli adulti, che hanno a che fare con un bambino, devono fare quello che è meglio per lui. (Art 3)
  • I bambini non devono essere separati dai genitori a meno che non è per il loro bene. (Art. 9)
  • Se vengono prese delle decisioni che riguardano il bambino,  i genitori devono farli esprimere la sua opinione e tenerla in considerazione. (Art. 12)
  • I bambini hanno diritto di imparare ed esprimersi come vogliono. (Art. 13)
  • I bambini hanno diritto di avere una vita privata (occhio quindi mamme e papà a guardare i loro diari!! :D). (Art. 16)
  • I genitori, anche se separati, devono collaborare per crescere il bambino in modo sano. (Art. 18)
  • Nessuno deve fare del male ai bambini. (Art. 19)
  • Esistono dei diritti sull'adozione, sulla disabilità, sul divorzio, sui rifugiati, sugli orfani. (Art. 20, 21, 22, 23)
  • Bisogna garantire ai bambini almeno un livello di benessere sufficiente e che se questo non può essere mantenuto a livello economico dai genitori, è il governo che deve assumersi questo compito. (Art. 27)
  • Ogni bambino ha diritto ad un’istruzione, ma anche diritto a giocare. (Art. 28, 31)
  • Si deve proteggere il bambino dal lavoro minorile, dalle droghe, dagli abusi sessuali e dal rapimento. (Art. 32, 33, 34, 35)
  • Se per ragioni estreme il bambino viene messo in prigione, ha diritto ad attenzioni speciali e alle visite regolari della famiglia. (Art. 37)
  • In caso di guerra i bambini hanno diritto a non parteciparvi. (Art. 38)
  • Anche i bambini hanno il diritto di difendersi se vengono accusati di un crimine. (Art. 40)
  • Adulti, bambine e bambini devono sapere che esiste una Convenzione sull'infanzia. È un loro e nostro diritto! (Art. 42)
    Ovviamente non ho spiegato ogni articolo. Alcuni hanno una valenza tecnica, indirizzata ai governi.

    Prima di salutarvi volevo lasciarvi gli indirizzi delle sedi Unicef nella regione Lombardia, la zona dove per ora ho volato di più. Chissà magari se avete del tempo potete andare anche solo per vedere com’è, cosa fanno e che cosa vendono.

    Bergamo- Via Ezio Zambianchi 5
    Brescia- Via Fratelli Dandolo, 5
    Cinisello balsamo- Via Carlo Villa 1, angolo Via Garibaldi
    Como- Via Bellinzona 149/c c/o Centro Civico
    Cremona- Portici Via Baldesio, 12 
(Piazza del Duomo) 

    Lecco- Via Roma 51
    Lodi- il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, V.le Piacenza n. 83
    Mantova- Via Bellalancia 7
    Milano- vicino al Carcere di San Vittore e alla Basilica di Sant'Ambrogio
    Pavia- Piazza della Vittoria Mercato Coperto
    Saronno- Via S. Cristoforo, 9
    Sondrio- Palazzo Pretorio -Piazza San Pietro 23022 Chiavenna (SO)
    Valcuvia- presso l'Associazione Genitori di Cuveglio via per Duno.
    Varese-Via Como, 28